Affidamento delle Reti Gas per gara: uno studio di USB IREN

Genova -

Affidamento delle Reti Gas per gara: uno studio di USB IREN

 

Scopo del nostro lavoro di studio sugli ATEM (che trovate in allegato pdf) è dare un metro di giudizio seppur approssimativo sui movimenti di capitale determinati dalle gare. Ci siamo limitati ad un’area ristretta ma queste valutazioni possono aiutare a capire quello che ci succede intorno per permetterci di difendere meglio i lavoratori.

L’idea nasce a seguito dell’interesse di grandi gruppi internazionali per la vendita del 49% delle reti gas di IREN (Marubeni, Black Rock…) che secondo quanto descritto dalla stampa nazionale avrebbero un valore compreso fra gli 800 e gli 850 milioni di euro con un RAB di 724 Milioni di euro con circa 726.000 clienti.

Perché uno speculatore di fama internazionale dovrebbe investire milioni di euro per comprare il 49% delle reti che stanno per andare in gara?

In caso di vincita delle gare si avrebbe una entrata garantita e costante a undici cifre, in caso di perdita un rimborso quasi immediato che copre l’investimento effettuato con un utile. Questo studio non ha nessuna pretesa scientifica ma serve a dare una idea dei volumi trattati e può esser utile a spiegare le scelte degli attori in campo.

Lo studio svolto da USB IREN è stato effettuato sugli ATEM Liguria e sulle provincie dove è presente IREN degli ATEM Emilia. Sono stati utilizzati gli ultimi dati disponibili da parte del ministero inerenti utenti/m³di gas erogati (2012 dati ministero da ora MISE) associandoli all’attuale divisione (2023 dati ARERA) dei vari comuni che compongono gli ATEM oggetto di gara per i Comuni dove sono presenti più distributori la quota utenti/m³ è stata associata ad entrambi.

Per la determinazione della quota di rimborso che il vincitore dovrà versare al gestore uscente e alla stazione appaltante, il Valore Residuo Impianti (VIR) e il Regoulatory Asset Base (RAB) a causa della complessità del calcolo (che non a caso è l’oggetto di ricorso in gran parte delle gare ATEM) abbiamo scelto una strada molto meno precisa ma più semplice e proporzionalmente affidabile basandoci sul valore medio risultato nelle gare già chiuse su zone del triangolo industriale (Torino 5, Biella) calcolando una media maggiorata del 10% che dovrebbe essere il ricarico minimo del valore RAB sul VIR: €.1320/PDR

La situazione ligure è estremamente variegata con 7 distributori in campo contro gli 11 in area emiliana, una situazione estremamente differenziata per ambito dove -contrariamente all’emilia- i distributori “minori” detengono una piccola quota, proprio sull’ATEM 1 Liguria si affronta uno scontro fra i principali gruppi italiani tutti presenti con quote significative di mercato; Calcolando un VIR e un RAB come descritto in precedenza, in quest’area sono in ballo solo per la parte di rimborsi a chi perdesse le reti che abbiamo approssimato ad un minimo di €. 1.131.044.640, per il solo ATEM Genova 1 €.433.348.080, ripetiamo cifre indicative che servono solo a dare l’idea del volume di denaro trattato.

Queste cifre danno una prima risposta alla nostra domanda.

La privatizzazione dei Servizi Pubblici, mascherata da “libero mercato” ha sempre avuto il solo scopo di produrre profitto laddove gli utili dovrebbero essere invece investiti per la sicurezza e il rinnovamento delle reti. Il capitale finanziario nell’occidente decadente, esaurita la sua capacità di investimenti, distrutto dai mercati emergenti si autoriproduce depredando i beni pubblici… perché è la sua natura riprodursi ad ogni costo senza nessuna pietà.

All’interno del sistema poi sotto il grande burattinaio ci sono uno stuolo di manager imbevuti di ideologia smart e green (e di ricchi emolumenti) che rivestono di illusioni dorate (per i lavoratori) il paternalismo aziendalista in stile americano anni 80. L’economia green la transizione ecologica… fuffa che serve a coprire l’inadeguatezza di questo sistema di produzione al servire il bene comune.

Tornando alla nostra analisi è evidente come il risultato finale delle gare, non sia mai cosa scontata, basta guardare ATEM per ATEM le società presenti nei vari territori. Considerando anche che fino ad ora quasi tutte le gare effettuate sono state oggetto di ricorso e la contestazione non era sui diritti dei Lavoratori (quelli fan presto a cancellarli) ma sulle quote VIR e RAB di cui parliamo.

Le gare gas sono un primo apriporta e punto di riferimento ad operazioni successive che avverrano in tutti i servizi pubblici sopravissuti alla prima ondata di privatizzazioni, oggi il gas domani l’acqua… rallentata solo dall’esito dei referendum che ormai tutti stanno dimenticando, non a caso in IREN si sta riorganizzando il settore IREN Acqua per procedere all’affidamento di alcuni ambiti Emiliani (Preludio man mano che l’esito dei referendum si allontana nel tempo ad una stagione di Gare anche in questo settore).

Chiunque vinca le gare ATEM il risultato sarà lo stesso, dovrà gestire per 12 anni (si parla già di un possibile prolungamento dei bandi a 24) le reti e ciò che verrà previsto nei bandi di gara dei Comuni (basati sulle direttive nazionali) in termini -ad esempio- di numero di addetti e di appalti sarà inciso sulla roccia in modo da garantire il profitto al capitale. Numeri ristretti di addetti e di risorse verranno inevitabilmente pagati in termini di sicurezza e di qualità del servizio per i lavoratori e i cittadini; proprio perché le direttive nazionali prevedono un numero fisso di addetti/PDR è necessario mettere in campo il problema delle particolarità dei territori, ad esempio per Genova 1 il più grande Centro Storico d’Europa che necessità di interventi particolari quali ad esempio quelli dei cordisti e per conformazione idrogeologica (assenza di pianura- vallate) di una presenza articolata sul territorio.

Per questo è indispensabile che i Lavoratori attraverso il Sindacato agiscano per stilare Protocolli di Intesa con le Stazioni appaltanti che stabiliscano punti fermi per la qualità del servizio e la sicurezza dei cittadini e di chi opera nel settore.

Di tutto questo nelle tesi congressuali di UIL CISL e CGIL appena conclusi non troviamo traccia. Occorre invece una strategia indipendentemente dall’azienda nella quale si opera per tutelare i lavoratori del settore e dell’indotto e non possiamo aspettarci che questa arrivi dai bonzi sindacali che pernottano nelle suite pagate dalle aziende.

Ci sono due tesi fuorvianti una che dice tanto non cambia niente ed un’altra che confida nella bravura della propria azienda che comunque vincerà… niente di più falso e illusorio:

I parametri stilati dalle indicazioni di ARERA e dai bandi di gara determineranno il numero di addetti necessari alla gestione degli ambiti, dobbiamo supporre quindi che i partecipanti alle gare giocheranno al ribasso e su quelle cifre per 12 anni si baserà la forza in servizio sull’ATEM; devono prevedere parte delle lavorazioni in appalto e anche su quel punto si rischieranno incrementi notevoli dei carichi di lavoro, sia per la gestione tecnica della rete che per il telecontrollo il vettoriamento il mapping…

Pensare che tutte le aziende, in particolare le multiutility siano determinate in ogni loro business unit alla vincita delle gare può essere illusorio; a volte dal nostro oblò genovese siamo portati a pensare che IREN sia ancora l’azienda del gas e dell’acqua, dimenticando che il grosso di questa azienda è ormai impegnato su altri fronti, basti pensare che gli addetti delle reti sono ormai solo il 27% dei dipendenti. IREN negli ultimi anni ha investito -anche indebitandosi- consistenti quote di denaro nel settore ambientale e del riciclo. E un ulteriore entrata di capitali in caso di perdita potrebbe ingrassare le casse… solo ipotesi.

Se si vogliono tutelare i lavoratori però bisogna prevedere gli scenari peggiori per organizzare una difesa adeguata. Scenario prevedibile invece è la quota sempre approssimativa di metri cubi di gas in gioco nella gara per l’ATEM GENOVA 1, mille più mille meno in 12 anni: 11.891.928.000 metri cubi di gas… forse vale anche la pena di vincerle le gare.

Sono processi nei quali il ruolo dei lavoratori e del sindacato è quasi del tutto ininfluente se non quello di essere l’ultimo baluardo a difesa del servizio pubblico.

Attraverso i Protocolli di Intesa con le stazioni appaltanti si può mettere alcuni punti fermi di resistenza e garanzia del servizio e degli addetti ma le decisioni sono state prese dalla politica parlamentare che ancora una volta dimostra il suo totale asservimento al liberismo e al capitale.

 

Stiamo facendo quello che possiamo è il primo passo necessario, anche se non sufficiente è quello di informare e organizzare i lavoratori più coscienti per una risposta che si renderà necessaria quando le privatizzazioni avranno dimostrato la loro capacità distruttiva del Servizio Pubblico.

 

 

USB Lavoro Privato Liguria

USB Gruppo Iren

#iren #ATEM #italgas #2iretegas #EBGAS #Romeo2 #APretigas #SOMET #LiguriaGas #